Questo Blog nasce sull'esigenza di informare il pubblico sugli eventi teatrali, concertistici che vedono protagonista il Soprano SCILLA CRISTIANO.
Qui potrete trovare informazioni sugli spettacoli già andati in scena o in futura programmazione, con descrizione della rappresentazione stessa.
Non mancheranno aneddoti e retroscena simpatici che faranno conoscere meglio questa artista.
www.scillacristiano.com
* Academic Glinka Capella di San Pietroburgo Russia
* Basilica di Santa Maria Assunta Cividale del Friuli (UD)
Novembre 2012
* Duomo di San Marco Pordenone
Dicembre 2012
* Cappella della B.V. di Lourdes di Paularo (UD)
* Basilica Beata Vergine delle Grazie - Udine
Interpreti:
Soprano: SCILLA CRISTIANO Mezzosoprano: M. Magoga Tenore: A. Cortello/C. Zinutti Basso: A. Nossikoff/L. Gallo
Orchestra State Capella Simphony Hall (San Pietroburgo) Coro: "Primo Coro Russo San Pietroburgo"
Coro "Egidio Fant" Orchestra "Amadeus" del Friuli Venezia Giulia
Direzione M° F. Turissini
La Messa di Requiem in Re minore K 626 è l'ultima composizione di Wolfgang Amadeus Mozart. Rimasta incompiuta per la morte dell'autore, avvenuta il 5 dicembre 1791, fu completata successivamente da Franz Xaver Süssmayr.
Interpreti: Soprano SCILLA CRISTIANO Tenore: P. Bartolucci Tenore: A. Caputo Baritono: M. Leoni
ORCHESTRA FILARMONIA VENETA Direttore: Francesco Ommassini
Silandro: Francesco Ommassini, che ha già condotto a Silandro nel 2011 l'Opera "Rigoletto", viene questa volta a celebrare il 15° anniversario della Kultur Haus dirigendo l'Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, in un concerto di melodie riprese da opere di Rossini, Donizetti, Mascagni e Verdi. I Solisti di questo spettacolo sono il Soprano Scilla Cristiano e il Tenore Paolo Bartolucci.
Galliate: Una serata speciale dedicata alle opere di Giuseppe Verdi, del quale quest'anno (2013) ricorre il 200° anniversario della nascita, organizzata dall’associazione “Amici della musica” di Galliate in collaborazione con il Comune di Galliate. L'Appuntamento ha avuto luogo nel quadriportico del castello sforzesco di Galliate. I solisti che si sono alternati sul palcoscenico sono il soprano Scilla Cristiano, il tenore Aldo Caputo e il Baritono Maurizio Leoni accompagnati dall' Orchestra Filarmonia Veneta diretta dal M° Francesco Ommassini.
- Concerto Teatro 1763 Villa Aldrovandi Mazzacorati -
Teatro 1763 Villa Aldrovandi Mazzacurati - BOLOGNA
Novembre 2013
Soprano: SCILLA CRISTIANO Violino: A. De Meis Pianoforte: M° R. Rossetto Presenta: Francesco MATTEUZZI
Organizzatore: Alessandro Busi Teatroperando
Alessandro Busi organizza nel teatro interno alla villa settecentesca "VILLA MAZZACORATI" un concerto per il 250° anniversario del meraviglioso Teatro barocco.
Soprano: SCILLA CRISTIANO Soprano: D. Masiero Soprano: M. Briganti Soprano: S. Daolio Baritono: G. Altomare Baritono: R. Servile Tenore: C. Cremonini Tenore: G. Munaò Tenore: C. Gollini Basso: F. E. D'Artegna Basso: A. Busi Basso: R. Ferrari Violino: A. De Meis Pianoforte: M° R. Rossetto Pianoforte: P. Andreoli
Organizzatore: Gianni Perin
L'Associazione
Culturale Giuseppe Verdi di Carpi, in collaborazione con il Comune Di
Carpi ha allestito un concerto lirico nel Piazzale Re Astolfo, il
ricavato è stato interamente devoluto per la ricostruzione delle Scuole
di Carpi danneggiate dal sisma del maggio 2012.
Rigoletto è un'opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, tratta dal dramma di Victor Hugo Le Roi s'amuse ("Il re si diverte").
La prima ebbe luogo, con successo, l'11 marzo 1851 al Teatro La Fenice di Venezia.
-*Teatro Nuovo - Salsomaggiore Terme (Pr)
-**Teatro Salieri - Legnago (Vr)
-**Teatro Cantero - Chiavari (Ge)
- ***Teatro Kulturhaus Karl Schönherr - Silandro (BZ)
Novembre Dicembre 2009 - Gennaio 2010
Rigoletto: *Giuseppe Altomare/** Roberto Servile /*** Andrea Zese Gilda: SCILLA CRISTIANO Duca di Mantova: Saverio Fiore/ *** Gino Nitta Il Conte di Monterone: Eugenio Leggiadri-Gallani Maddalena: Claudia Marchi Sparafucile: Dante Muro / ***Abramo Rosalen Giovanna/ Contessa di Ceprano: Elisa Fortunati Marullo: Fabrizio Da Ros Borsa Matteo: Gabriele Colombari Il Conte di Ceprano: Paolo Bergo
Coro: Dimensione Lirica Direttore del coro: A. Marino Orchestra: Filarmonici Veneti Direttore: Francesco Ommassini Regia: Paolo Panizza
Atto I - Al Palazzo Ducale di Mantova, durante una festa, il Duca discorre con il fido Borsa su una fanciulla (Gilda -Scilla Cristiano) che egli vede sempre all'uscita della chiesa (Della mia bella incognita borghese). Borsa lo distrae mostrandogli le beltà delle dame presenti. Dopo aver dichiarato il suo spirito libertino in una canzone (Questa o quella per me pari sono), il Duca corteggia la Contessa di Ceprano, provocando la rabbia del marito, che viene schernito da Rigoletto, il buffone di corte. Intanto, in disparte, il cortigiano Marullo racconta ai suoi amici che Rigoletto, sebbene gobbo e deforme, avrebbe un'amante. In realtà la giovane, creduta erroneamente sua amante, non è altro che la figlia Gilda. Palazzo Ducale di Mantova. Improvvisamente appare il Conte di Monterone, vecchio nemico del Duca, che lo accusa pubblicamente di avergli sedotto la figlia. Rigoletto lo irride (Voi congiuraste contro noi, signore) e Monterone maledice lui e il Duca. Il Duca ordina di arrestare il Conte, mentre Rigoletto, spaventato per le parole di Monterone, fugge. Mentre è sulla strada di casa il buffone viene avvicinato da Sparafucile, un sicario prezzolato, che gli offre i suoi servigi. Rigoletto lo allontana. Quindi, giunto sulla soglia di casa, ripensa alla sua vita infelice da buffone e alla maledizione di Monterone, che lo ha profondamente turbato (Quel vecchio maledivami). Tornato a casa, riabbraccia Gilda e raccomanda alla cameriera Giovanna di vegliare su di lei (Veglia, o donna, questo fiore); ma il Duca si è già introdotto nella casa e osserva di nascosto la scena. Poco dopo Rigoletto se ne va e Gilda viene avvicinata dal Duca, che le dichiara il suo amore, spacciandosi per uno studente povero, Gualtier Maldè. Andatosene anche il Duca, Gilda canta il suo amore per lui (Gualtier Maldé... Caro nome...). Nelle vicinanze, Marullo sta organizzando con un gruppo di cortigiani il rapimento di quella che crede essere l'amante di Rigoletto (Zitti, zitti, moviamo a vendetta) e si fa aiutare dallo stesso inconsapevole buffone che, bendato, gli tiene ferma la scala d'accesso alla terrazza. Solo quando tutti sono partiti, egli capisce la verità.
Atto II - All'oscuro di tutto, il Duca di Mantova, tornato a cercare Gilda, si dispera per il suo rapimento. Quando i cortigiani lo informano di aver rapito l'amante di Rigoletto, egli comprende cosa è successo e si fa portare Gilda in camera (Possente amor mi chiama). Entra Rigoletto che, fingendo indifferenza (La rà, la rà), cerca la figlia, deriso dal crocchio di cortigiani. Quando capisce che Gilda si trova nella camera del Duca, sfoga la sua ira imprecando contro i nobili, che però gli impediscono di raggiungere la stanza (Cortigiani, vil razza dannata). Esce Gilda e finalmente rivela al padre come ha conosciuto il giovane di cui ignorava la vera identità (Tutte le feste al tempio). Per vendicare la figlia disonorata, Rigoletto medita una terribile vendetta. Passa frattanto Monterone, che sta per essere condotto al supplizio. Il vecchio nobile si ferma e osserva il Duca ritratto in un quadro, constatando amaramente che la sua maledizione è stata vana. Quindi esce. Udite le sue parole, Rigoletto replica che la vendetta invece arriverà (Sì, vendetta, tremenda vendetta!). Egli ha già deciso di rivolgersi al sicario Sparafucile per chiedergli di uccidere il duca Atto III - Rigoletto ha deciso di far toccare con mano alla figlia chi sia veramente l'uomo che ella continua, nonostante tutto, ad amare. La conduce perciò alla locanda di Sparafucile, nella periferia di Mantova, dove si trova il Duca, adescato dalla sorella del sicario, Maddalena. Gilda ha così modo di vedere di nascosto il Duca, mentre questi canta la scarsissima considerazione che nutre verso le donne e verso chi si innamora di loro . Mentre all'esterno si avvicina un temporale, il Duca amoreggia con Maddalena (Bella figlia dell'amore), quindi va a riposare al piano superiore. Rigoletto dà ordine alla figlia di tornare a casa e di partire immediatamente alla volta di Verona, travestita da uomo per la sua incolumità; dopo aver preso accordi con Sparafucile, si allontana anch'egli dalla locanda. Ma Gilda, già in abiti maschili, torna presso la locanda e ascolta il drammatico dialogo che vi si svolge. Maddalena infatti, invaghitasi anch'essa del Duca, supplica il fratello affinché lo risparmi e uccida al suo posto il mandante del delitto, Rigoletto, non appena giungerà con il denaro. Sparafucile non ne vuole sapere, ma alla fine accetta un compromesso: aspetterà la mezzanotte (Se pria che abbia il mezzo la notte toccato) e ucciderà il primo uomo che entrerà nell'osteria. Gilda decide immediatamente di sacrificarsi per il Duca: fingendosi un mendicante, ella bussa alla porta della locanda e viene pugnalata a sangue freddo dal sicario. Sparafucile consegna il corpo in un sacco a Rigoletto, che è soddisfatto di aver portato a compimento la vendetta. Tuttavia, quando ode in lontananza la voce del Duca che canticchia La donna è mobile, sconvolto e raggelato, si chiede di chi sia allora il corpo nel sacco. Lo apre e vede Gilda in fin di vita, che in un ultimo anelito chiede perdono al padre e muore tra le sue braccia. Rigoletto, disperato, si rende conto che la maledizione del vecchio Monterone si è avverata (Ah la maledizione!).
* A vestire i panni del protagonista sul palcoscenico del Teatro Cantero di Chiavari, accanto a Scilla Cristiano, che nel ruolo di Gilda ha ottenuto un vero e proprio trionfo personale alla prima al Teatro Nuovo di Salsomaggiore Terme.
“La vera stella della serata è Scilla Cristiano, soprano emergente nel panorama lirico nazionale. Di scuola belcantista, mostra pienezza di suono e rotondità nella voce, fino a sfoggiare una buona tecnica nei virtuosismi di “Caro nome”. La linea di canto è sempre omogenea, delicata in “Tutte le feste al tempio”, spezzata dal pianto in “V’ho ingannato, colpevole fui” e la sala esplode in un’ovazione al suo ingresso, durante i saluti finali al termine dell’opera.”(William Fratti – Liricamente.it, Gennaio 2010)
“Nel Rigoletto al Nuovo di Salsomaggiore spicca la prova della Cristiano: la rivelazione è Scilla – Gilda. Questa parte non solo le appartiene ma è stata innalzata a un’ intensità interpretativa di non comune riscontro in dive di gran nome. Questa ragazza dalla voce antica, che qui significa piena, leggera, luminosa, è stata il perno assoluto di questo Rigoletto.” (Elena Formica – Gazzetta di Parma, Dicembre 2009)
“Molto positiva la prestazione di Scilla Cristiano, a cui il personaggio di Gilda calza a pennello. Il colore rimane sempre omogeneo, la linea di canto è naturale e senza forzature anche nelle note acute che concludono “Caro nome”, la recitazione non è mai affettata.” (Patrizia Monteverdi – Operaclick, Dicembre 2009)
“Ottima la prova di Scilla Cristiano, soprano lirico - leggero bolognese, che si è posta quale asso portante dello spettacolo. Dotata di un canto luminoso e dal colore lunare nei pianissimi, ha vestito la parte di Gilda con maestria e professionalità.” (Luisa De Salvo - L'Opera, Febbraio 2010)
"Ben delineato il ruolo di Gilda affidato a Scilla Cristiano. Il soprano ha cantato con grande naturalezza e senza mai forzare anche nei momenti più acuti della parte, ha recitato in modo credibile evitando gli atteggiamenti bamboleggianti che a volte travisano il personaggio della figlia di Rigoletto, ed ha ottenuto un grande successo personale." (Patrizia Monteverdi - Parma Lirica Dicembre 2009)
E’ curioso venire a sapere che Siola, nomignolo di sapore dialettale, indica una rondinella di mare nota sulle spiagge della riviera romagnola. Ecco spiegate le origini dell’Associazione ‘La Siola D’Oro’, voluta e costituita a Gatteo nel 1983 per opera di un gruppetto di appassionati intenditori d’opera lirica. L’intenso lavoro a cui tutt’oggi si dedicano ci lascia ben intendere che oltre a preservare il ricordo del soprano Lina Pagliughi, finalità principale è stimolare l’entusiasmo per questo genere musicale, diffondendo in tal modo l’arte del belcanto. Infatti, a recital, concerti per solisti ed orchestre, si aggiungono quelli di musica lirica, jazz e corali; ed è davvero piacevole ascoltare l’interpretazione di significativi repertori classici sempre in auge. Il 22 maggio 2007(anno del Centenario della nascita del soprano Lina Pagliughi), al Teatro Comunale di Bologna, è stata premiata alla carriera il soprano Joan Sutherland. Ad esibirsi in suo onore viene chiamata il soprano lirico di coloratura SCILLA CRISTIANO, che ha interpretato brani tratti dal repertorio belcantistico che ha caratterizzato il grande soprano australiano, accompagnata al pianoforte dal M° Dragan Babic.
La Sutherland si commuove quando proiettano un video di saluto registrato appositamente da Pavarotti per l'occasione e si dice impaziente di ascoltare la voce di chi dovrà cantare per lei a conclusione della serata. Il giovane Soprano Scilla Cristiano ha avuto il coraggio di cantare in presenza della Sutherland nientemeno che: - Je veux vivre - Care compagne...Come per me sereno... più cabaletta relativa - O luce di quest'anima - l'aria di Pamina - il valzer di Musetta Riscuotendo applausi calorosi dal pubblico presente al Teatro Comunale di Bologna.
Baritono: ROBERTO SERVILE Premio Matassa d'Oro Soprano: SCILLA CRISTIANO Tenore: ANDREA GIOVANNINI Mezzosoprano: ANNA MALVISI Arpa: M° ANDREA BURANI Pianoforte: M° PAOLO ANDREOLI
Cantiones profanae per soli, coro e strumenti dai Codex Latinus Monacensis. Musica di Carl Orff (versione per 2 pianoforti e percussioni)
Luglio 2009 Giardini Di Boboli (FI) Abbazia di San Galgano (SI)
Agosto 2010 Abbazia di San Galgano (SI) Giardini Di Boboli (FI)
Interpreti: Soprano SCILLA CRISTIANO Controtenore NICOLA MARCHESINI Baritono NICOLO’ AYROLDI Coro di voci bianche e Coro dell’Opera Festival direttore M° Maurizio Preziosi Pianoforti: Claudia Gori e Viviana Apicella Percussioni: Luca Marino, Federico Poli, Giorgio Ribechini, Fabio Rogai. Timpani: Vittorio Ferrari
I Carmina Burana sono uno dei più importanti documenti poetici e musicali del Medioevo, raccolti nel Codex Latinus Monacenis. Il termine Carmina Burana fu introdotto dallo studioso Johannes Andreas Schmeller nel 1847 in occasione della prima pubblicazione del manoscritto. I testi originali sono inframmezzati da notazioni morali e didattiche, come si usava nel primo Medioevo, e la varietà degli argomenti (specialmente religioso e amoroso ma anche profano e licenzioso) e delle lingue adottate, riassume le vicende degli autori, i clerici vagantes altrimenti detti goliardi che usavano spostarsi tra le varie nascenti università europee assimilandone lo spirito più concreto e terreno. Tutte le liriche erano destinate al canto ma gli scrivani del tempo non riportarono sempre la notazione musicale anche se un gran numero furono ricavabili da altri manoscritti. Nulla però si sapeva sugli strumenti da impiegare, il che lasciò spazio ad una notevole libertà interpretativa.
Quest’opera quindi è diventata quello che tutti sappiamo grazie al lavoro minuzioso realizzato da Carl Orff nel 1937 che non si attenne alle indicazioni contenute nel codice e reinterpretò la musica di allora, appoggiandosi su questi testi medievali in parte modificati, alla ricerca di una sonorità che “sembrasse” il più medievale possibile. Un’opera prettamente “di finzione” dunque ma che non toglie nulla al valore artistico di un capolavoro senza tempo, che ha riscosso e continua a riscuotere ancora oggi un successo travolgente.
“Nella suggestiva cornice dell’Abbazia di San Galgano l’esecuzione en plein air dei notissimiCarmina Burana di C. Orff. Il soprano Scilla Cristiano, oltre a sfoggiare un timbro luminoso e molto espressivo, è stata un’interprete languida e voluttuosa.”(Davide Oliviero – GBopera.it, Agosto 2010)
Interpreti: SCILLA CRISTIANO Anna Pirozzi Nadia Vezzù M° Gioele Muglialdo Presidente dell'Accademia Lirica "de Pays-de-la-Loire" Michele Nigro
Hommage à Maria Callas par l'Academie Lyrique des Pays-de-la-Loire au Théâtre de Laval
“...400 mèlomanes ont apprécié le talent de Scilla Cristiano soprano lyrique de colorature. Elle s’est approchée tout d’abord à Bellini et La Sonnambula, Donizetti et Lucia di Lammermoor, Gounod et Roméo et Juliette, Le Rigoletto pour terminer sur Louise de Charpentier. Le soprano fait preuve d’une grande facilité à monter dans les aigus ainsi que d’une valide capacité d’interprétation...” (Le Courrier de la Mayenne, Décembre 2011)
Interpreti: SCILLA CRISTIANO M° Claudio Javier Pollacchini Alessandro Tampieri
Regia: A. Tampieri
Bologna, Parma, Modena, Cento (FE), Tezze sul Brenta (VI) 2010-2011-2012
Le Donne di Mozart nasce come omaggio alla vita e alle opere del celebre musicista nel 250° anniversario della sua nascita. Non un concerto antologico di brani più o meno noti intervallati da dati storici, ma un vero e proprio spettacolo, che unisce l’agilità d’allestimento propria di un recital a una drammaturgia e regia più articolate. Sul palco una cantante, un musicista e un attore che superando la specificità del loro ruolo, si prestano ad un gioco delle parti in un susseguirsi di scene e controscene. Dunque non un semplice pianista accompagnatore, ma anche un giovane Mozart alle corti d’Europa piuttosto che un vecchio servo di famiglia; non un presentatore a introdurre i brani, ma un narratore che dialoga con il pubblico per poi rompere la staticità del leggio e trasformarsi in personaggio teatrale; e ancora un soprano che non solo dà voce alle eroine mozartiane, ma che veste di volta in volta i panni delle donne più importanti nella vita del compositore. Lo spettacolo suddiviso in sei quadri ripercorre la biografia dell’artista dai primi ricordi di un’infanzia gloriosa fino al tragico e prematuro declino, alternando momenti comici a momenti più intimi, riportati spesso in prima persona dalle parole dello stesso Mozart.
Ritratti graffianti del mondo circostante, aneddoti del bambino prodigio, divertenti giochi di parole, e ancora lettere erotiche decisamente esplicite unite alle riflessioni di un animo sensibile e spirituale. Testimonianze tutte di una personalità geniale non solo nella musica ma anche nella scrittura. Ognuno dei celeberrimi personaggi delle opere liriche trova così corrispondenza negli affetti privati del musicista, forse meno noti, ma ugualmente significativi: la complicità scherzosa con la sorella Nännerl e il gioco malizioso di Despina; la preghiera di Pamina e il ricordo della madre scomparsa; la passione giovanile per la cugina Bäsle e le lusinghe amorose di Susanna; la delusione sentimentale verso il soprano Aloysia e le pene d’amore di Donna Anna; le ingerenze della suocera Madame Weber e la dispotica Regina della Notte. La trama si costruisce via via così tra pagine musicali e pagine di vita.
- LA MALEDIZIONE Il racconto del buffone e di sua figlia Gilda -
Un "racconto" d'opera tratto dal "Rigoletto" di Giuseppe Verdi .
- Bologna Oratorio San Filippo Neri
- Casalecchio di Reno Teatro Pubblico
- Budrio
- Pieve di Cento
- Cento
- Bondeno
Marzo, Aprile, Giugno, Luglio 2013
Gilda: SCILLA CRISTIANO Gabriele Duma e Antonella Franceschini Rigoletto: Stefano Fagioli Duca di Mantova Domenico Peronace Maddalena Beibei Li Direzione musicale e pianoforte Aurelio Scotto Musica di Giuseppe Verdi e Aurelio Scotto Composizione elettronica Stefano Diso Percussioni Federico Lolli Fonica e luci Roberto Passuti Testo e regia Gabriele Duma Testo, scene e costumi Andrea Stanisci Regia: Gabriele Duma
Attraverso una rappresentazione che alterna il canto a parti recitate, con la presenza di brani tratti dal dramma di Victor Hugo che ispirò Verdi (Le roy s'amuse), Rigoletto e Gilda (SCILLA CRISTIANO) danno vita ad una narrazione che possiede i tratti di una passione profana, scandita da stazioni, percorsa da simboli e misteri.
Le preziose pagine dell'opera (arie, duetti, quartetto), riproposte integralmente, sono incastonate in un racconto musicale contemporaneo, affidato a pianoforte, percussioni e musica elettronica.
Un'occasione di riflessione, oltre che sul melodramma e sulla drammaturgia musicale verdiana, sui tanti temi che il Rigoletto propone: bellezza, giustizia, potere, libertà, amore filiale, narrati per contrasto attraverso la deformità, l’ingiustizia, la sottomissione, l’oppressione, l’educazione cattiva, in uno spettacolo teso a rendere contemporanea l’esperienza dell’opera, senza snaturare i linguaggi tradizionali.
L'elisir d'amore è un'opera in due atti di Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani.
Vincitrice Ruolo ADINA per As.Li.Co
- Montichiari teatro sociale Bonoris - Casalpusterlengo teatro Comunale - Crema teatro San Domenico - Lecco teatro Sociale - Gallarate teatro Condominio Vittorio Gassman - Stradella teatro Sociale - Como teatro Comunale
marzo aprile maggio 2007
Adina: Scilla Cristiano Nemorino: Fabrizio Mercurio Belcore: Gezim Myshketa Dulcamara: Omar Montanari Giannetta: Marta Calcaterra amiche di Giannetta: Roberta Baiguera, Ilaria Zanetti, Arianna Pollini, Ivana Franceschini Orchestra 1813
Direttore: Matteo Beltrami Regia: Stefano Monti
12 febbraio 2007
Un vero “Elisir d’amore”: Casale stregata dall’Opera
A sottolineare, appuntare, commentare l’intero snodarsi degli episodi, è
qui l’orchestra, strabiliante esempio di sapienza compositiva dalla cui
modernità e capacità di sintesi il giovane Verdi trarrà preziosi
insegnamenti. Una compagine strumentale qui ridotta al minimo, una
ventina di elementi in tutto condotti con spericolata vitalità da un
bravissimo Giulio Prandi: sotto il suo gesto colto e sempre plastico,
questa compagine di valorosi ragazzi ha respirato e fraseggiato con
gusto sopraffino, sfumato i colori fino a farsi puro fondale sonoro,
riemergendo imperiosa ad ogni cambio di situazione, suonando senza
risparmio
“... spigliata e matura Adina dal timbro gradevole, facile e sicura nell’acuto pepata e civetta quanto basta per far perdere la testa ai sempliciotti e non solo...” (Claudia Mambelli - L’Opera, Giugno 2007)