- Requiem Kv 626 -
di Wolfgang Amadeus Mozart
Novembre 2009
Basilica di Sant’Apollinare Nuovo (RA)
Basilica di San Cristoforo alla Certosa (FE)
Soprano: Scilla Cristiano
Mezzo Soprano: Marianna Vinci
Tenore: Simone Maresca
Basso: Andrea Mastroni
Coro Polifonico di Santo Spirito di Francesco Pinamonti
Orchestra da Camera di Ravenna
M° Paolo Manetti
Un altro evento da non perdere si aggiunge al già ricco panorama dell’offerta musicale ravennate: l’esecuzione del Requiem K 626 di W. A. Mozart nella suggestiva Basilica di S. Apollinare Nuovo di Ravenna.
Il “Concerto" nasce per iniziativa dell’Orchestra da Camera di Ravenna, con il patrocinio del Comune di Ravenna e dell’Archidiocesi di Ravenna-Cervia.
In programma l’ultimo lavoro lasciato incompiuto da Mozart al momento della morte, la sua opera più affascinante e misteriosa, la più discussa, certamente la più amata dal pubblico.
Il mito intorno a questa composizione si creò fin dai primi anni dopo la scomparsa dell’autore. Oltre alla caratura della partitura, le circostanze che videro la nascita e la prima circolazione del Requiem hanno contribuito ad alimentare le leggende intorno all’ultimo capolavoro del genio salisburghese. Nei primi mesi del 1791 un autorevole personaggio che voleva rimanere anonimo commissionò a Mozart la composizione di un Requiem per la cifra di 50 ducati. Oggi è accertato che si trattasse del conte Franz von Walsegg, passato alla storia della musica per il suo vezzo di spacciare musiche fatte comporre da professionisti come proprie nei suoi concerti privati. Durante la composizione Mozart riceveva periodicamente visite di un misterioso inviato per riscuotere l’opera che, stando ad una lettera dispersa di cui si ha notizia, dovevano turbare molto la sua psiche già emotivamente tesa.
Il “Concerto" nasce per iniziativa dell’Orchestra da Camera di Ravenna, con il patrocinio del Comune di Ravenna e dell’Archidiocesi di Ravenna-Cervia.
In programma l’ultimo lavoro lasciato incompiuto da Mozart al momento della morte, la sua opera più affascinante e misteriosa, la più discussa, certamente la più amata dal pubblico.
Il mito intorno a questa composizione si creò fin dai primi anni dopo la scomparsa dell’autore. Oltre alla caratura della partitura, le circostanze che videro la nascita e la prima circolazione del Requiem hanno contribuito ad alimentare le leggende intorno all’ultimo capolavoro del genio salisburghese. Nei primi mesi del 1791 un autorevole personaggio che voleva rimanere anonimo commissionò a Mozart la composizione di un Requiem per la cifra di 50 ducati. Oggi è accertato che si trattasse del conte Franz von Walsegg, passato alla storia della musica per il suo vezzo di spacciare musiche fatte comporre da professionisti come proprie nei suoi concerti privati. Durante la composizione Mozart riceveva periodicamente visite di un misterioso inviato per riscuotere l’opera che, stando ad una lettera dispersa di cui si ha notizia, dovevano turbare molto la sua psiche già emotivamente tesa.
Tra sinistri presentimenti e forse la consapevolezza che la malattia sopraggiunta lo avrebbe portato alla morte, il 5 dicembre dello stesso anno, Mozart lavorò con sofferenza al suo “canto del cigno” fino ad esprimere con sovrumana bellezza tutta la forza di dubbio, sgomento e consolazione che assalgono l’uomo solo di fronte al suo destino.
Gli interpreti sono l’Orchestra da Camera di Ravenna e il Coro Polifonico di Santo Spirito diretti da Paolo Manetti con un cast di giovani voci, tutti promesse del canto italiano: Scilla Cristiano (Soprano), Marianna Vinci (Mezzo-Soprano), Simone Maresca (Tenore) e Andrea Mastroni (Basso). Il concerto sarà replicato il giorno successivo a Ferrara presso la Chiesa di San Cristoforo alla Certosa.