lunedì 9 aprile 2018

150 ROSSINI SEMIRAMIDE

-150 Rossini Semiramide-

è un melodramma tragico in due atti di Gioachino Rossini, su libretto di Gaetano Rossi


Sabato 14/21/28 aprile ore 20.30 Oratorio di San Filippo Neri Bologna




Testo di G. Duma e A. Stanisci 
Attrice A. Franceschini
Pianoforte F. Ricci e N. Morimoto
Scenari sonori R. Passuti
Regia di G. Duma
Sartoria: Lidia Diso
In collaborazione con OPIFICIO d’ARTE SCENICA 



SEMIRAMIDE
Una narrazione-concerto in tre puntate tratta dal capolavoro di Rossini


150 ROSSINI SEMIRAMIDE: L’OPERA DI ROSSINI A PUNTATE 

Nel corso delle tre serate la regina Semiramide, narrando la sua vicenda, incontra le tre donne cardine della vita del compositore: Isabella Colbran celeberrima soprano e prima moglie; Anna Guidarini, cantante e madre; Olympe Pelissier, seconda moglie.

PRIMA PUNTATA: GLI ANTEFATTI
Anniversario importante e atteso quello del centocinquantenario della nascita di Gioachino Rossini, al punto che il MiBACT lo ha nominato ambasciatore della Bellezza italiana per il 2018. Per ricordare questo caposaldo del teatro musicale italiano, Semiramide, Regina di Babilonia, narrerà in tre puntate la sua emblematica vicenda musicata da Rossini. Nel corso delle puntate, il personaggio giungerà a specchiarsi nelle tre figure femminili fondamentali della vita del compositore. Prima puntata. L’incontro sarà con Isabella Colbran celeberrima soprano, primadonna assoluta nei teatri d’Europa. Per lei e con lei Gioachino scrisse molti straordinari ruoli. Sinceramente innamorato, lui la sposò, ma a matrimonio esaurito lei, persa la voce, si ritrovò sola nella villa di Castenaso. Semiramide è stato l’ultimo ruolo che ha cantato.











SECONDA PUNTATA: ACCADIMENTI E RIVELAZIONI
Raccontandosi madre di un figlio lontano, Semiramide incontra Anna Guidarini (1770-1827), madre di Rossini. La Guidarini, cantante non famosissima ma dotata, indirizzò il figlio allo studio della musica e si esibì con lui ancora bambino. All’arresto del marito Giuseppe, anch’egli suonatore di professione, reo di aver simpatizzato con i giacobini, Anna sostenne la famiglia con risolutezza. Tramite un imponente carteggio seguì sempre, da lontano, il figlio per il quale nutriva, ricambiata, un profondo affetto.













TERZA PUNTATA: LE CONCLUSIONI
Rievocando il tragico epilogo della propria vicenda, Semiramide si specchia nell’anima della donna che ha accompagnato e sorretto Rossini nell’ultima parte della sua vita. Olympe Pélissier, francese, cortigiana dal turbolento passato, amante di Sue e di Balzac, conobbe Rossini per caso. Iniziarono una relazione pubblica e, alla morte della Colbran, si sposarono. Olympe si prese cura di lui con dedizione assoluta, riuscendo anche a risollevarlo da una cupa depressione e riportandolo a comporre. Nel loro salotto, a Passy, si incontravano i maggiori artisti dell’epoca. Alla morte di Rossini visse per la sua memoria.






















UN BALLO IN MASCHERA

-Un Ballo in Maschera-

musiche di Giuseppe Verdi, libretto di Antonio Somma  

mercoledì 25 aprile 2018 ore 21 Teatro A. Bonci di Cesena




Riccardo; G. Lecese 
Renato: G. Boschetti 
Amelia: R. Battistini 
Ulrica: L. Brioli
Silvano: L. Barbieri 
Samuel: A. Marani
Tom: L. Gallo
Un Giudice/Un servo: G. Bernoni

Orchestra Città di Ferrara 
Direttore L. Bizzarri 

Coro "San Rocco" Bologna - M° Marialuce Monari
Coro “M. Callas” di Cesena - M° Lorenzo Lucchi

regia G. Romagnoli




La composizione di Giuseppe Verdi si basa sul libretto di Antonio Somma, a sua volta tratto da un testo di Eugène Scribe che faceva riferimento ad una vicenda storica reale: Gustavo III, re di Svezia dal 1771 al 1792, fu ferito da un uomo di corte durante un ballo il 16 marzo, e morì pochi giorni dopo.
L'opera doveva essere rappresentata al Teatro San Carlo di Napoli, ma il soggetto non fu accettato dalla censura borbonica: in pieno clima risorgimentale la storia di un marito che uccide il presunto rivale, niente meno che re, fu considerata troppo oltraggiosa. Verdi introdusse alcune modifiche, trasformando il personaggio nel governatore della colonia di Boston, ma evidentemente non furono sufficienti, se la prima andò in scena il 17 febbraio 1859 al Teatro Apollo di Roma.























Recensione di Edoardo Farina
Figura di estrema importanza è ovviamente “Oscar”, divertente e rappresentato in modo esemplare da Scilla Cristiano, praticamente sempre sul palco in qualità di soprano leggero, vocalità agilissima e squillante ammorbidita dai numerosi armonici soprattutto in “Saper Vorreste” e “Volta la terrea”.

Extremely important figure is obviously "Oscar", funny and represented in an exemplary way by Scilla Cristiano, practically always on stage as a light soprano, very agile and ringing vocals softened by the numerous harmonics especially in "Saper Vorreste" and "Volta la terrea" .