La Bohème
Musica di Giacomo Puccini Opera lirica in 4 quadri su libretto di L. Illica e G. Giacosa
domenica 1 dicembre 2024 ore 5 PM Teatro M. Caniglia Sulmona(AQ)
Coro di Voci bianche dell’Ateneo della LiricaDirettore A. Galterio
Questo Blog nasce sull'esigenza di informare il pubblico sugli eventi teatrali, concertistici che vedono protagonista il Soprano SCILLA CRISTIANO. Qui potrete trovare informazioni sugli spettacoli già andati in scena o in futura programmazione, con descrizione della rappresentazione stessa. Non mancheranno aneddoti e retroscena simpatici che faranno conoscere meglio questa artista. www.scillacristiano.com
Coro di Voci bianche dell’Ateneo della LiricaDirettore A. Galterio
Il Requiem di Fauré è davvero lontano dai toni drammatici di altre versioni, come quelle di Verdi o Mozart. Fauré adotta un approccio intimo e sereno alla morte. La sua interpretazione è meno incentrata sull’ira divina e più sulla consolazione e sulla speranza di un altrove pacificato. Questa apparente semplicità viene risolta però con grande sapienza. Armonie raffinate e peculiari assieme ad una originale orchestrazione, che nella prima versione del 1893 qui proposta esclude i violini dall’organico, concorrono a produrre un ambiente sonoro scuro ma al contempo morbidissimo e assolutamente originale. Se aggiungiamo poi Il fascino indiscutibile dell’invenzione melodica, spesso affidata anche alle sezioni corali, si comprende perché il Requiem di Fauré sia sempre stato uno dei brani più eseguiti ed amati della sua produzione.
Il caso di Puccini è differente ma non meno affascinante. La produzione sacra di Puccini è, come noto, limitata. Il suo Requiem scritto nel 1905 in memoria di Giuseppe Verdi si distingue per la brevità e l’intensità: è un lavoro piccolo ma non minore che concentra in poche pagine un senso profondo di dramma ed emozione. L’organico della versione originale qui proposta prevede l’utilizzo di un organo sinfonico e di una viola solista che intreccia col coro un dialogo intimo basato su frasi degne del Puccini maggiore. Si tratta in questo caso di un brano il cui manoscritto è stato ritrovato solo nel 1972 ed è ancora oggi una perla di raro ascolto.