venerdì 25 aprile 2014

"PASSIONI ALL'OPERA" 2011

- Passioni all’Opera -


Passione all'Opera Concerto

Museo Diocesano di Napoli

Aprile 2011



Soprano: SCILLA CRISTIANO
baritono: Juan Possidente
NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI
primo violino concertante Luigi De Filippi




Il concerto “Passioni all’Opera” è andato in scena il 30 aprile alle ore 19.00 e ci ha portato indietro nel tempo, facendoci respirare l’atmosfera raffinata degli antichi salotti attraverso un ensemble strumentale di archi, fiati e voci (del soprano Scilla Cristiano e del baritono Juan Possidente), sulle emozionanti musiche di G. Rossini, D. Cimarosa, F. P. Tosti, V. Bellini, G. Verdi
 
Si parte con la verve di un Gioachino Rossini poco più che ventenne, che nella Sinfonia da Il signor Bruschino si diverte  a scandalizzare il pubblico tradizionalista dell’epoca con le sue nuove trovate musicali che dicono addio al ‘700: l’inimitabile, irresistibile «crescendo», e poi la burla dei violini che battono a ritmo gli archetti sui leggii! Un piccolo capolavoro di invenzione e di ironia che introduce tre momenti clou del Barbiere di Siviglia: prima Figaro che irrompe sulla scena con la più celebre ‘cavatina’ della storia del melodramma per dare inizio alla sua indaffaratissima giornata di “barbiere, chirurgo, botanico, spezial, veterinario…”. “Tutti mi chiedono, tutti mi vogliono... Sono il factotum della città”. Alla cavatina di Figaro farà da contraltare quella di Rosina: romantica fanciulla nel sognante andante iniziale - “Una voce poco fa qui nel cor mi risuonò…” - ma poi nella successiva sequenza, movimentata da notine ribattute e vocalizzi appuntiti, donna agguerrita che sa quel che vuole e, soprattutto, sa come ottenerlo!: “…Ma se mi toccano dov’è il mio debole, sarò una vipera… e cento trappole prima di cedere farò giocar…”.    Finalmente i due protagonisti si incontreranno nel duetto Dunque io son. Qui l’astuto barbiere annuserà la ragazza e sentirà odor di “volpe sopraffina.” L’allieva ha superato il maestro: “Ah, che in cattedra costei di malizia può dettar. Donne, donne, eterni Dei, chi v’arriva a indovinar ?”.
Sentiremo poi come Rossini riesca a fare teatro anche in pagine di pura invenzione strumentale, come la Serenata per archi e fiati in cui diversi strumenti si passano allegramente il testimone come autentici personaggi sulla scena. E, da un’atmosfera all’altra, ecco un’ipnotica versione della Serenata di Pulcinella attribuita a Domenico Cimarosa dove, su una rarefatta trama sonora di pochi strumenti, la voce si leverà quasi nuda con il suo pianto: “Si craje tu truove 'nfosa 'sta chiazza so' llacreme d'ammore e no sputazza”. Seguiranno due piccole perle del re della romanza da camera italiana di fine ‘800, Francesco Paolo Tosti:  Non t’amo più, gonfia di patos, e poi la celebre Vucchella, dove un idillico motivetto danzante incontra un insolito D’Annunzio che scioglie l’idioma napoletano in una liquida delizia di vezzeggiativi: “Si comm'a nu sciurillo... tu tiene na vucchella, nu poco pucurillo, appassuliatella…”  
Si torna alle emozioni dell’opera con una versione cameristica dell’epica Sinfonia della Norma di Vincenzo Bellini.  Infine Verdi, prima con il cullante abbraccio paterno in Di Provenza il mar e il suol, da Traviata, dove il vecchio Giorgio Germont cerca invano di consolare il figlio Alfredo - disperato perché crede di aver perso la sua Violetta - e lo fa cantandogli le dolcezze della terra e del tetto natii, poi con due momenti da Rigoletto. In Caro nome Gilda (ingannata due volte, dall’amante e dal padre) si inoltra nella delicata ‘pittura di un amore che nasce’, accompagnata dagli arpeggi del flauto, carezza musicale di Verdi alla sua sfortunata eroina: “Caro nome che il mio cor festi primo palpitar…”. Tutto precipiterà nella stretta di Sì vendetta, tremenda vendetta dove si intrecciano, ad alta temperatura espressiva, il puro furore di Rigoletto che vuole punire con la morte il Duca che ha oltraggiato la figlia, e le vane invocazioni al perdono di Gilda che, pur tradita nella sua purezza, ancora ama.

I video sottostanti sono stati realizzati dal simpaticissimo amico/fan Xavier Jordi Juan Senabre.

GUARDA IL VIDEO SU YOUTUBE DELL' ESTRATTO DI CARO NOME AL MUSEO DIOCESANO

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