giovedì 3 ottobre 2024

REQUIEM IN RE MINORE OP. 48 - G. FAURÉ

Requiem in re minore, Op. 48 

di Gabriel Fauré

Concerto inaugurale della rassegna MusicaCano Parola stagione 2024-2025 "Lux PerpetuaOmaggio ai cento anni di Gabriel Fauré e Giacomo Puccini

Sabato 12 ottobre 2024, ore 20:30, Chiesa di San Pietro Modena (MO)

 

soprano SCILLA CRISTIANO
baritono M. Bussi

Orchestra Senzaspine Bologna
M° Giulia Manicardi direttrice
 
Coro Filarmonico di Modena Luigi Gazzotti
maestro del coro G. Manicardi

Coro della Cappella Musicale San Francesco da Paola di Reggio Emilia
maestro del coro S. Perucchetti



MUSICA CANTO E PAROLA, concerto inaugurale della stagione 2024-2025.

Lux PerpetuaOmaggio ai cento anni di Gabriel Fauré e Giacomo Puccini. 
- Giacomo Puccini "REQUIEM" Versione originale per coro, organo e viola.
- Gabriel Fauré Cantique de Jean Racine per coro e orchestra
- REQUIEM in re minore, Op.48 
I. Introït et Kyrie  -  II. Offertoire   -  III. Sanctus   -   IV. Pie Jesu   -   V. Agnus Dei et Lux Aeterna   -   VI. Libera me   -   VII. In Paradisum  
Versione originale per soli, coro e orchestra (1893).
Con l'orchestra Senzaspine, diretta dal M° Giulia Manicardi, che accompagnano i solisti Scilla Cristiano Soprano, il basso Marco Bussi, con il Coro Filarmonico di Modena Luigi Gazzotti diretto dal M° G. Manicardi, insieme al Coro della Cappella Musicale San Francesco da Paola di Reggio Emilia diretto dal M°  Silvia Perucchetti.

Il Requiem di Fauré è davvero lontano dai toni drammatici di altre versioni, come quelle di Verdi o Mozart.  Fauré adotta un approccio intimo e sereno alla morte. La sua interpretazione è meno incentrata sull’ira divina e più sulla consolazione e sulla speranza di un altrove pacificato. Questa apparente semplicità viene risolta però con grande sapienza.  Armonie raffinate e peculiari assieme ad una originale orchestrazione, che nella prima versione del 1893 qui proposta esclude i violini dall’organico, concorrono a produrre un ambiente sonoro scuro ma al contempo morbidissimo e assolutamente originale. Se aggiungiamo poi Il fascino indiscutibile dell’invenzione melodica, spesso affidata anche alle sezioni corali, si comprende perché il Requiem di Fauré sia sempre stato uno dei brani più eseguiti ed amati della sua produzione.

Il caso di Puccini è differente ma non meno affascinante. La produzione sacra di Puccini è, come noto, limitata. Il suo Requiem scritto nel 1905 in memoria di Giuseppe Verdi si distingue per la brevità e l’intensità: è un lavoro piccolo ma non minore che concentra in poche pagine un senso profondo di dramma ed emozione. L’organico della versione originale qui proposta prevede l’utilizzo di un organo sinfonico e di una viola solista che intreccia col coro un dialogo intimo basato su frasi degne del Puccini maggiore. Si tratta in questo caso di un brano il cui manoscritto è stato ritrovato solo nel 1972 ed è ancora oggi una perla di raro ascolto. 

















Foto credit Fotostudio Mauro Terzi

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