-DON GIOVANNI-
il 14 Febbraio2014 al Teatro dei Marsi di Avezzano
Melodramma giocoso in due atti di W. A. Mozart
libretto di L. Da Ponte
Interpreti e personaggi
Don Giovanni MARZIO GIOSSI
Donna Anna SUSIE GEORGIADIS
Don Ottavio ALEJANDRO ESCOBAR
Il Commendatore FRANCO MONTORSI
Donna Elvira ELENA
ROSSI
Leporello LUCA GALLO
Masetto LORENZO MALAGOLA BARBIERI
Coro Aurea Parma
Maestro del Coro Emiliano Esposito
Orchestra
Sinfonica Cantieri d’Arte
Maestro Concertatore e Direttore: Stefano
Giaroli
Regia: Pierluigi Cassano
Scene e Costumi: Arte Scenica s.a.s.
Reggio Emilia
Maestro alle luci: Luciano Pellicelli
Capo squadra tecnica:
Gabriele Sassi
Coordinatore Artistico: Claudia Catellani Coordinatore
Musicale: Carlotta Arata
Produzione: Fantasiainre
Segreteria
Organizzativa: Elena Cattani

Atto Secondo Leporello vuole andarsene, Don Giovanni non
vuole perdere il suo compare e gli offre del denaro che viene accettato dal
servo ignaro del fatto che il padrone gli concede soldi per trarre ulteriori
vantaggi. Egli vuole coinvolgerlo in un’altra impresa: il travestimento.
Invaghitosi della cameriera di Donna Elvira, crede che sia più conveniente
presentarsi con gli abiti di Leporello. Allo stesso modo, celandosi dietro gli
abiti del servo, convince Donna Elvira del suo amore. Partita la nobidonna col
servo, Don Giovanni canta alla cameriera, quando sopraggiunge Masetto
accompagnato da alcuni paesani vogliosi di vendetta. Il falso Leporello dà loro
indicazioni errate e rimasto solo con Masetto lo schernisce. Zerlina consola lo
sposo mentre il vero Leporello cerca di fuggire dal posto in cui è con Donna
Elvira, ma incontra Zerlina, Masetto, Donna Anna e Don Ottavio; i quali,
scambiatolo per Don Giovanni, lo aggrediscono. Così l’uomo svela la sua vera
identità (Viver lasciatemi per carità) lasciando gli altri confusi. Don
Giovanni è giunto in un cimitero, quando una voce lo ammonisce : “Di rider
finirai prima dell’aurora” , è l’oracolo della Statua del Commendatore. Don
Giovanni, dopo iniziale timore, si fa burla di quanto accaduto e chiede a
Leporello di invitare la voce-statua a cena e lui “Signor, il padron mio,
badate, non io, vorria con voi cenar”, e la Statua china la testa ed
acconsente. Don Ottavio chiede a Donna Anna di sposarlo, ma la donna rifiuta.
Don Giovanni è nel suo palazzo, sta cenando ed scolta musica, quando la Statua
del Commendatore giunge in scena. Don Giovanni sembra forte, ma non vuole
pentirsi (“Pentiti, scellerato!”, “No!”, “Cangia vita!”, “No!”) e
sprofonda tra le fiamme sotto lo sguardo impaurito del suo servo. Il Coro
punisce con le parole del canto Don Giovanni, peccatore. Sulla scena giungono
gli altri, chiedendo a Leporello del padrone. Questo gli racconta quanto
accaduto. Donna Elvira prenderà i voti, Donna Anna non sposa Don Ottavio e gli
chiede di aspettare che passi il suo dolore. Insieme concludono con un coro
sull’antica canzone che condanna un miscredente a non lasciare rimpianti.
GUARDA IL VIDEO SU YOUTUBE DELLA PROVA
DI "GIOVINETTE CHE FATE ALL'AMORE"
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